mercoledì 29 settembre 2010

CALENDARIO PRESENTAZIONI LIBRO


Calendario date delle presentazioni del mio libro "La distribuzione dei flussi": giovedì 30 settembre, ore 18: Modena, presso De Agostini - Utet, via Giardini 324; sabato 2 ottobre e lunedì 4 ottobre, ore 18: Bologna, in via Rizzoli, presso la libreria Il Portico, secondo piano; venerdì 15 ottobre, ore 19: Firenze, pre...sso Trading Room; martedì 19 ottobre, ore 18: Firenze, presso Libreria Martelli, via De' Martelli 22; mercoledì 27 ottobre: Milano, ore e luogo da definirsi.

lunedì 27 settembre 2010

PRESENTAZIONE NUOVO LIBRO A MODENA

Giovedì 30 settembre alle ore 18, a Modena, presso la De Agostini-Utet, in via Giardini 324, avverrà la prima presentazione del mio nuovo libro "La distribuzione dei flussi", Seneca Edizioni, Torino, 2010. Siete tutti invitati.

Questo secondo libro rinnova ed affina le nuove teorie economiche esposte nel precedente "La psicologia del sistema economico-finanziario", e in particolare la teoria della curva dei rendimenti: teoria dell'altezza della curva come indice di percezione della crescita attesa e teoria della forma della curva come indice di percezione del rischio sistemico.

Da queste teorie ho sviluppato un semplice algoritmo (l’indicatore QEV), che rappresenta in forma numerica il valore della fiducia degli investitori, vero motore delle dinamiche di distribuzione dei flussi. Esso rappresenta e fotografa la realtà osservata in un certo istante. Le implicazioni previsionali sono immediate. Ne "La distribuzione dei flussi" l'indicatore diventa un modello di asset allocation, cioè viene dimostrata con numerosi test la sua efficienza anche in un'ottica di medio-lungo termine.

L'indicatore QEV, che rappresenta in forma numerica il valore della fiducia degli investitori, vero motore delle dinamiche di distribuzione dei flussi, rappresenta e fotografa la realtà osservata in un certo istante. Le implicazioni previsionali sono immediate. La sua efficienza deriva da tre motivi particolari:

1) nel mercato dei bond (Bund e T-Note) la maggior parte degli scambi è fatta da operatori istituzionali;

2) in virtù del punto precedente il movimento dei tassi è generalmente più lineare e meno volatile rispetto a quelli dei mercati azionari;

3) elaborando grandezze esterne ai mercati azionari, il modello non subisce nessun tipo di condizionamento, e offre indicazioni estremamente precise sulla percezione del quadro economico e sul movimento successivo dei mercati.

Si tratta di un modello molto semplice da costruire, da utilizzare e da replicare. In concreto si tratta di un indicatore della fiducia degli investitori, che desume dal mercato dei bond indicazioni direzionali relative al mercato azionario.

In pratica l'indicatore QEV rappresenta e misura la distribuzione dei flussi tra mercato azionario e obbligazionario, offrendo indicazioni sul movimento successivo dei mercati azionari. E’ il primo e unico modello che trova segnali operativi validi per l’azionario studiando le dinamiche del mercato obbligazionario: esso usa infatti 2 soli dati presi dal mercato dei bond: il tasso a 2 anni (in certi casi a 5 anni) e il tasso a 10 anni sulla curva risk free di riferimento.
Questo strumento offre anche la possibilità di avere un metodo di trading a bassa componente discrezionale, cosa molto utile nei mercati di oggi, che migliora le performance e la qualità della vita di un trader.

sabato 25 settembre 2010

SOLI CONTRO TUTTI (La consapevolezza necessaria per guadagnare in borsa)

Per operare in borsa servono metodo, disciplina, conoscenza tecnica del sistema ed esperienza.
Il metodo è un insieme di regole operative, già testate con esito positivo, che riguardano cosa fare e cosa non fare al verificarsi di un certo input. Per essere efficiente il metodo deve contenere una gamma di opzioni che copra tutte le possibilità, cioè deve saperci guidare qualunque cosa accada.
La disciplina è l’applicazione rigorosa del metodo. Se si pensa una cosa, si deve fare necessariamente quella cosa: non si deve mai operare al di fuori del metodo.
La conoscenza tecnica del sistema consiste nella comprensione filosofica, cioè secondo il principio di causa-effetto, del funzionamento del sistema; ciò consente di capire le dinamiche economiche, gli sviluppi del quadro economico e dei mercati finanziari, e di prevedere con un certo grado di probabilità cosa succederà al verificarsi di ogni evento.
Il quadro economico cambia continuamente, in ogni instante, per effetto di ogni cosa economicamente rilevante che avvenga nel sistema pianeta. Ogni modificazione del quadro economico si sviluppa in almeno una sua parte, con effetti a cascata su tutte le altre parti e sull’intero sistema; ciò produce continue, a volte rapide, modificazioni dei prezzi nei mercati finanziari e specificamente in quelli azionari. I prezzi cercano infatti con il loro continuo movimento un equilibrio fra tutti i rendimenti, tenuto conto della diversa percezione del rischio di ogni singolo strumento di investimento.
Il quarto ingrediente necessario per fare un trader di successo è l’esperienza, cioè quell’insieme di conoscenze, sviluppate nel corso del tempo, che permette di capire gli sviluppi logici e gli sviluppi non logici di un certo input: in particolare se gli sviluppi dei prezzi azionari o di altri segmenti del mercato sono in linea con quanto ci si poteva ragionevolmente aspettare considerando la natura degli input introdotti. Regola di base è che i movimenti illogici tendono ad essere riassorbiti.
Tuttavia bisogna dire che la borsa non è il luogo delle favole. Non esistono guadagni facili, e chi cerca guadagni facili spesso si ritrova a perdere, a volte anche cifre rilevanti, a volte anche in breve tempo.
Il mercato in realtà non è un libero mercato, dove tutto è allineato a dinamiche economico-finanziarie razionali e dunque studiabili e prevedibili. Esistono delle controparti che possono incidere pesantemente sugli sviluppi del mercato anche in modo illogico, spesso illegale, e che operano con grossi capitali, in pratica muovendo i prezzi secondo il loro interesse. Essi non solo controllano gli sviluppi del mercato, ma addirittura spesso influenzano quelli del quadro economico.
La figura del market maker nasce con l’inizio delle contrattazioni telematiche, ispirata dall’idea che per un corretto funzionamento dei mercati fosse necessaria la presenza di un operatore qualificato, che garantisse liquidità sul book. In realtà, ben presto (e negli ultimi anni sempre di più) lo scopo del market maker è diventato guadagnare ai danni dei trader e dei piccoli investitori. Essi sono in pratica i padroni incontrastati del book, dove possono far scendere o salire tutti i prezzi.
I market maker agiscono di concerto con altri soggetti molto potenti, che controllano l’informazione e spingono la loro influenza sino ai luoghi del potere (e qui mi fermo).
I condizionamenti possono essere di vario tipo e natura: esistono condizionamenti economici, condizionamenti sull’analisi tecnica e condizionamenti sui prezzi.
I condizionamenti economici possono essere condizionamenti economici veri e propri e condizionamenti extra-economici.
I condizionamenti economici veri e propri sono quelli relativi ai dati economici e/o aziendali periodicamente diffusi, che a volte non sono veritieri, cioè non rappresentano fedelmente una realtà macroeconomica o aziendale. Ciò è fatto per condizionare e distorcere la percezione dei piccoli operatori, al fine di indurli in errore, ed è funzionale a produrre movimenti sul mercato tali da poter trarre guadagno dall’operatività errata dei piccoli investitori e dei trader. La manipolazione è sistematica, ma a volte i dati sono coerenti con la realtà, in modo da mantenere una parvenza di legittimità. Tutto questo è ovviamente illecito, ma non esiste oggi la possibilità di controllare sistematicamente questi meccanismi, né tanto meno di sanzionarli, se non occasionalmente e per singoli episodi.
Certe volte i condizionamenti assumono una natura extra-economica: parliamo di stragi, guerre o anche solo la notizia (non vera, o eccessivamente gonfiata) di una guerra*; questi eventi, con un’adeguata enfasi sui media, sono in grado di condizionare fortemente il mercato.
Per quanto riguarda l’analisi tecnica si deve fare una premessa. L’analisi tecnica è lo studio grafico dei movimenti dei prezzi e rispecchia la psicologia dei partecipanti al mercato. In condizioni normali l’analisi tecnica avrebbe un valore assoluto, occupandosi del movimento dei prezzi da un punto di vista statistico-matematico. Il problema è che se prendiamo atto dell’esistenza di operatori che agiscono al di fuori delle regole, con il deliberato scopo di ingannare piccoli investitori e trader, diventa ovvio che questi soggetti possono agire anche sul’analisi tecnica, facendo assumere ai prezzi determinate conformazioni, e quindi generando sui grafici falsi segnali. Questi falsi segnali vengono seguiti dai trader che iniziano operazioni in una direzione che, apparentemente logica, a volte si rivelerà terribilmente diversa dalle loro aspettative.
Il terzo tipo di condizionamenti, ancora più pericoloso, è il condizionamento diretto sui prezzi. Da sempre i market maker operano sui prezzi, che fanno scendere e salire a seconda (in teoria) delle modificazioni del quadro economico o aziendale, oppure (in pratica) considerando il loro specifico interesse di quel momento. Esistono due tipologie di investitori: i grandi speculatori e i piccoli operatori (trader e investitori privati); i trader fanno numerose operazioni di piccolo importo, cercando di catturare i piccoli movimenti del mercato, ma inevitabilmente sono condannati ad agire contro-trend, comprando a prezzi alti e vendendo a prezzi bassi: questo perché essi subiscono i condizionamenti posti in essere appositamente per ingannarli. I grandi speculatori invece sono sempre dalla parte giusta, dato che sono principalmente loro a muovere il mercato. Da qualche tempo, circa due anni, il condizionamento sui prezzi viene esercitato in un modo ancora più subdolo, perché effettuato con un formidabile ausilio tecnologico: gli High Frequency Trading System, ovvero le famigerate "macchinette". Si tratta di software molto potenti che in pratica controllano i mercati finanziari, individuano tutti gli ordini immessi ma anche e soprattutto eseguiti dai trader, e generano ordini o addirittura movimenti del prezzo dalla parte opposta della maggioranza dei trader (ma anche solo uno se la sua operazione è rilevante) per metterli in perdita. Vi sarà capitato spesso di comprare e poi immediatamente il prezzo scende, o viceversa di shortare e immediatamente il prezzo sale; appena chiudete l’operazione il prezzo torna nella direzione principale, e voi pensate di essere stati sfortunati o sprovveduti, avendo chiuso l’operazione al momento sbagliato: in realtà non avete sbagliato, perché il mercato si è mosso esattamente per farvi perdere.
Allora non si deve operare? Si deve prendere atto che la borsa è un meccanismo perverso dove è impossibile guadagnare? Non è così. Investire i propri risparmi è un diritto teoricamente garantito dalla costituzione. E’ chiaro che si deve prendere atto della realtà: se siamo in strada e veniamo aggrediti, immediatamente qualcuno ci darà soccorso, e arriverà la polizia che ci aiuterà, perché esiste una legge che ci tutela e il colpevole verrà identificato, arrestato e sanzionato (o almeno così dovrebbe essere). Nei mercati finanziari questo non avviene. Dobbiamo prendere atto che in borsa non esiste il concetto di reato e non esiste nessuno in grado di far rispettare regole che peraltro non esistono, o sono volutamente confuse, incongruenti o facilmente aggirabili. Bisogna quindi diventare abilissimi conoscitori di questo sistema. Uno degli studi che insegno ai miei corsi è l’analisi dei livelli di denaro e di lettera nelle fasi di accumulazione e distribuzione. In certe fasi sembra che i prezzi vogliano salire, i livelli di lettera sono deboli e quelli di denaro sono molto forti, magari c’è attesa per qualche evento o dato positivo: in realtà in quei momenti si sta distribuendo. I retail comprano e le mani forti vendono (cioè distribuiscono). Ad un certo segnale convenuto (che spesso coincide con la notizia positiva) i prezzi inizieranno irreversibilmente, spesso rapidamente, a scendere. I trader che avranno comprato si troveranno subito in perdita. Lo stesso avviene nelle fasi contrarie, e questo è solo uno dei tanti esempi.
Esistono molti strumenti che consentono di capire con un certo anticipo e secondo una logica cosa succede sul mercato. Uno di questi è il mio studio sulla distribuzione dei flussi con l’indicatore QEV che ne deriva**.
Esso offre indicazioni sempre molto precise sulla percezione del quadro economico da parte degli investitori (soprattutto istituzionali). Ma anche altri studi come certi aspetti dell’analisi tecnica, indicatori e oscillatori, la tick distribution, la Teoria delle Onde di Elliott, lo studio del trend, il COT, i dati dell’insider dealing sono molto utili per operare con profitto. Bisogna sempre capire perché, chiedersi il motivo di cosa sta succedendo, entrare nelle dinamiche di causa-effetto senza mai fermarsi all’apparenza, usare in modo disciplinato un metodo efficiente con grande conoscenza del sistema e grande esperienza. Ciò consente di assumere le redini del gioco, senza rimanere vittime di meccanismi più grandi di noi che ci porteranno inevitabilmente a perdere. La borsa non è il luogo delle favole, come abbiamo già detto, ma con grande applicazione, studio ed umiltà è possibile imparare a guadagnare (e soprattutto a non perdere).




Stefano Bagnoli

(riproduzione riservata)





* E’ il caso ad esempio della guerra fra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Questa guerra, formalmente, non è mai finita. Eppure la notizia del conflitto viene tirata fuori (in modo a volte anche ridicolo) ogni volta che si vuole "guidare" una discesa dei mercati. Ma la situazione più usata è certamente quella di Israele, dove a volte i fatti vengono addirittura realmente posti in essere per questo fine. Di tutte le stragi che (guardacaso) sono coperte dal segreto di stato e dell’11 settembre in particolare parlerò a tempo debito, nelle sedi e nei modi opportuni. Esiste peraltro già una sterminata letteratura che spiega quali sono stati gli effettivi mandanti e quali collusioni hanno interessato livelli politici altissimi, non solo americani.

** Cfr. Stefano Bagnoli, La psicologia del sistema economico-finanziario, Seneca Edizioni, Torino, 2009.

mercoledì 15 settembre 2010

PIANO DI TRADING PER I PROSSIMI 3 GIORNI

Stanotte alle 4,08 (ora italiana) la Banca Centrale del Giappone ha iniziato ad intervenire sul mercato per indebolire lo yen, che si è velocemente deprezzato contro tutte le altre valute. Nel pomeriggio si era verificato un massiccio spostamento di flussi verso il mercato obbligazionario, segnalato da un valore in forte calo del mio indicatore QEV a 10 giorni. Ciò implica la previsione di un contesto ribassista per il mercato azionario nell'orizzonte temporale di 3 giorni. L'euro si è rafforzato contro dollaro, e questo darebbe invece un'indicazione rialzista per i mercati azionari. Anche altri cross danno indicazioni rialziste, ma ciò è senz'altro enfatizzato dall'intervento in corso della Banca Centrale.
Una possibile interpretazione di questa incoerenza sta nel fatto che i dati sull'inflazione in uscita domani per Eurozona alle 11 ( 0,2% m/m il consenso, -0,3% il precedente) e americana venerdì alle 14,30 (0,2% m/m il consenso, 0,3% il precedente) potrebbero essere disallineati. Il dato sull'inflazione europea sarà probabilmente in linea con le attese. Il dato americano di venerdì potrebbe invece essere più basso del consenso, diciamo 0,1/0,2%. Il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione sarà peggiore delle stime (consenso pari a 460.000): avremo un numero nel range 470.000/500.000.
E' infine pensabile che il dato sulla fiducia del Michigan (venerdì ore 15,55) sarà peggiore delle attese (consenso: 70; precedente: 68,9, mia stima: 68).
Domani, dopo una partenza in contenuto rialzo, nel finale i mercati ripiegheranno, per chiudere ancora posivitivi, ma vicino ai minimi di giornata. L'attesa dei dati di giovedì e venerdì, con i dati stessi, nei giorni successivi spingeranno di nuovo al ribasso gli indici, con un'accelerazione ribassista all'uscita dei dati di venerdì.

mercoledì 1 settembre 2010

IL MIO INDICATORE

Devo delle scuse al mio modello. Oggi segnalava un forte long, come potete facilmente verificare voi stessi. Il mio modello dà indicazioni long al crescere dei tassi, e short al calare dei tassi a 2 e 10 anni sulla curva risk free di riferimento. Purtroppo oggi non ho scritto niente qui. In realtà il mio modello, per come è costruito, non può mai sbagliare..